ROBOTICA
Pieloplastica o plastica del giunto pielo-ureterale
La ricostruzione chirurgica di parte dell'uretere per drenare e decomprimere il rene
Pieloplastica: patologia trattata e note generali
L'intervento di pieloplastica corregge la condizione ostruttiva causata dalla stenosi del giunto pieloureterale e consiste nell'asportazione del segmento di via urinaria sede del difetto e nella ricostruzione della continuità con una sutura (plastica).
Come si effettua l'intervento
Per raggiungere il rene sede della malattia ed esporre adeguatamente le strutture su cui eseguire la plastica si possono utilizzare diverse vie di accesso. La tecnica laparoscopica o robotica (che si effettua mediante l'uso del sistema robotico Da Vinci) prevede l'introduzione nella parete addominale di piccole cannule (trocar), del diametro di 5-12 mm, attraverso piccoli fori (porte) attraverso le quali vengono introdotti un'ottica collegata ad una telecamera e particolari strumenti, lunghi e sottili, con i quali si può eseguire la pieloplastica così come previsto dalla tecnica più tradizionale a "cielo aperto".
L'intervento può essere eseguito per via transperitoneale o per via retroperitoneale; ad oggi non sono state dimostrate differenze sostanziali tra le due vie che vengono quindi scelte in base alle preferenze e o abitudini del chirurgo oppure, di necessità, nel caso di pazienti che hanno già subìto interventi per la stessa patologia (recidiva) o per altre patologie addominali oppure ancora in caso di altre malformazioni associate (rene a ferro di cavallo).
L'intervento può essere eseguito per via transperitoneale o per via retroperitoneale; ad oggi non sono state dimostrate differenze sostanziali tra le due vie che vengono quindi scelte in base alle preferenze e o abitudini del chirurgo oppure, di necessità, nel caso di pazienti che hanno già subìto interventi per la stessa patologia (recidiva) o per altre patologie addominali oppure ancora in caso di altre malformazioni associate (rene a ferro di cavallo).
Dettagli operatori
L'anestesia è generale e normalmente è prevista una degenza di due o tre notti.
Approfondimenti
In evidenza
I vantaggi del doppio accesso chirurgico
L'approccio chirurgico robotico della correzione del giunto pieloureterale avviene generalmente per via transaddominale. Avere la possibilità di eseguire la correzione del giunto utilizzando la via retroperitoneale, ovvero dal fianco, permette di accedere al rene, laddove non fosse possibile dall'addome, dall'altro accesso evitando così di attraversare tessuti con aderenze cicatriziali che renderebbero l'operazione più complessa e più esposta a complicanze.
Le domande frequenti
Nella ricostruzione del giunto si usano innesti o protesi artificiali?
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Nell'intervento di pieloplastica non vengono utilizzati innesti o protesi artificiali.
Dopo l'intervento si tengono a dimora dei tubi di drenaggio e per quanto tempo?
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L'intervento di pieloplastica prevede il posizionamento di uno stent ureterale interno che viene normalmente mantenuto a dimora per 40 giorni circa.
È necessario un follow-up dopo l'intervento chirurgico?
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È necessario un follow-up clinico radiologico indirizzato ad accertare la corretta riuscita dell'intervento e che potrà prevedere a seconda dei casi la esecuzione di ecografie addominali, TAC addominali e scintigrafia renale.
Focus sull'intervento: il video della pieloplastica
I pazienti dicono
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