AREA PAZIENTI
Le domande frequenti
Questa sezione è dedicata ai quesiti più diffusi riguardanti le malattie dell'apparato urologico e urogenitale. Qui trovano risposta le domande più comuni sugli esami diagnostici e sugli interventi chirurgici proposti in questo sito. Per saperne di più basta selezionare l'argomento d'interesse dal menù in basso.
Patologie
Robotica
Prostatectomia
Dopo l'intervento si devono seguire particolari terapie?
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Il periodo medio di recupero dipende dal grado di preservazione dei nervi. In genere la ripresa autonoma nella sessualità inizia a distanza di 3 - 6 dall'intervento.
Dopo quanto tempo si devono effettuare i controlli?
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Il primo controllo si esegue dopo 45 giorni dall'intervento con un dosaggio recente del PSA.
Qual è il follow-up post operatorio?
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Controlli semestrali del PSA e visite specialistiche.
Sono utili gli esercizi di Kegel?
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Sono di fondamentale importanza per il recupero della continenza dopo l'intervento.
Puoi aiutare assumere farmaci per la sessualità dopo l'intervento?
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È importante l'utilizzo dei farmaci per accelerare il recupero della sessualità.
Quanto tempo ci vuole per conoscere i risultati?
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La scansione deve studiata e valutata da un radiologo. Per i risultati occorre attendere in media 2-3 giorni.
Cistectomia
Quanto dura la degenza ospedaliera?
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La degenza è variabile a seconda del tipo di intervento. Dura tre giorni nel caso di ureterocutaneo stomia fino a una settimana come nel caso delle derivazioni più complesse.
Dopo le dimissioni che precauzioni bisogna seguire?
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Durante l'anastomosi dell'uretere alle anse intestinali (tecniche di Bricker o neo vescica) per garantire una corretta guarigione vengono posizionati dei piccoli cateteri che fuoriescono dall'addome del paziente e che in genere vengono rimossi circa dieci giorni dopo la dimissione. Per tale ragione il paziente dovrà imparare a gestire a domicilio questi tutori. Il personale infermieristico dedicato durante la degenza si occuparà di istruire il paziente e i familiari alla corretta gestione dei tutori. Inoltre nel caso della derivazione secondo bricker il paziente imparerà la corretta gestione della placca cutanea e della dispositivo esterno di raccolta urinarie. Infine i pazienti che verranno sottoposti a confezionamento bdi una neovescica verranno dimessi con il catetere vescicale che verrà rimosso dopo circa 30 giorni.
Dopo l'intervento si devono eseguire terapia farmacologiche?
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L'utilizzo di un protocollo di chemio terapia dopo l'intervento chirurgico (terapia adiuvante) dipende dallo stadio della malattia e di conseguenza dall'esito dell'esame istologico definitivo degli organi asportati. In alcuni casi il paziente potrà eseguire un protocollo di chemioterapia prima dell'intervento chirurgico (terapia neoadiuvante).
È possibile preservare la funzionalità sessuale dopo l'intervento?
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In alcuni casi molto selezionati è possibile eseguire, analogamente a quanto accade per la prostatectomia, una chirurgia di preservazione sessuale.
Dopo un intervento di cistectomia è necessario un follow-up per verificare una possibile recidiva del carcinoma?
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Il paziente deve intraprendere un percorso di controlli a cadenza semestrale per almeno cinque anni dopo l'intervento.
Come si controlla la minzione con impianto di neo vescica?
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Dopo l'intervento con l'asportazione della vescica si perde il fisiologico stimolo alla minzione. Pertanto il paziente dovrà abituarsi ad urinare con intervalli prestabiliti utilizzando i muscoli addominali.
Nefrectomia parziale
Da cosa dipende la scelta tra asportazione del tumore e asportazione dell'intero rene?
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Il criterio decisionale dipende soprattutto dalla dimensione del tumore e dalla sua posizione. Nel caso di tumori molto voluminosi o che si approfondano molto nel rene o che coinvolgono i vasi renali si opta per l'asportazione radicale del rene.
Una volta dimesso che precauzioni bisogna seguire?
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Dopo la dimissione non ci sono accorgimenti particolari da seguire.
Cosa cambia in termini di recupero post operatorio tra via trans e retroperitioneale?
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L'incisione del peritoneo nella via "anteriore" ( transperitoneale) può allungare leggermente i tempi di recupero della funzione intestinale ma questo non crea sostanziali differenze tra la durata della degenza e della dimissione.
Bisogna eseguire chemioterapia dopo l'intervento?
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La decisone di eseguire una terapia dopo l'intervento dipende dalla presenza di metastasi.
Quante sono e dove si trovano le cicatrici post operatorie?
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Si eseguono 5 fori di dimensioni inferiori a un centimetro che nel caso di chirurgia retroperitoneale si praticano sul fianco mentre nella
via trans peritoneale i fori vengono eseguiti sull'addome.
Nefroureterectomia
È sempre necessario asportare tutto il rene e l'uretere?
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In casi molto selezionati (tumori molto piccoli e di basso grado di malignità) è possibile avere un atteggiamento conservativo tramite una chirurgia endoscopica con ablazione laser.
Quando vengono asportati anche i linfonodi regionali?
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L'asportazione dei linfonodi avviene soprattutto nei tuoi di alto grado in quanto in questi casi la diffusione metastatica linfonodale è più frequente.
Il paziente una volta dimesso che precauzioni bisogna seguire?
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La degenza media è di 4 giorni se l'intervento viene eseguito con tecnica robotica. Dopo la dimissione non ci sono accorgimenti particolari da seguire.
Bisogna eseguire chemioterapia dopo l'intervento?
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La decisone di eseguire una terapia dopo l'intervento dipende dal esito dell'esame istologico e dalla presenza di metastasi.
Pieloplastica
Nella ricostruzione del giunto si usano innesti o protesi artificiali?
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Nell'intervento di pieloplastica non vengono utilizzati innesti o protesi artificiali.
Dopo l'intervento si tengono a dimora dei tubi di drenaggio e per quanto tempo?
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L'intervento di pieloplastica prevede il posizionamento di uno stent ureterale interno che viene normalmente mantenuto a dimora per 40 giorni circa.
Dalla dimissione dopo quanto tempo si può riprendere uno stile di vita normale?
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Dalla dimissione dopo quanto tempo si può riprendere uno stile di vita normale?
È possibile rimuovere gli stent in regime ambulatoriale o è necessario il ricovero?
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La rimozione dello stent ureterale avviene in regime ambulatoriale e non prevede nessun tipo di ricovero.
È necessario seguire un follow-up dopo l'intervento chirurgico?
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È necessario un follow-up clinico radiologico indirizzato ad accertare la corretta riuscita dell'intervento e che potrà prevedere a seconda dei casi la esecuzione di ecografie addominali, TAC addominali e Scintigrafia renali.
In quali casi si rende necessario l'intervento a cielo aperto?
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L'intervento a cielo aperto si rende necessario nei rari casi di controindicazione assoluta alla chirurgia laparoscopica per cause chirurgiche (pregressa estesa chirurgia addominale sia transperitoneale che retroperitoneale) o anestesiologiche (severe comorbidità che rendano impossibile il mantenimento del pneumoperitoneo). Nella maggioranza dei casi la chirurgia laparoscopica va preferita in quanto caratterizzata da ridotta invasività con conseguente precoce ripresa della normale attività quotidiana. Nell'ambito della chirurgia mini-invasiva inoltre il robot Da Vinci garantisce indubbi vantaggi sulla qualità della sutura con riduzione della possibilità di recidiva della patologia.
Pielolitotomia
L'intervento di pielolitotomia può avere effetti collaterali?
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L'intervento di pielolitomia è caratterizzato dalle possibili complicanze comuni a tutti gli interventi maggiori di chirurgia addominale (emorragia, infezioni, lesioni organi intraddominali, complicanze trombo-emboliche) nonché da complicanze specifiche quali fistole urinarie post-operatorie legate ad una non perfetta tenuta della sutura renale.
Dopo un intervento di pielolitotomia in caso di recidiva, è possibile ripetere l'intervento?
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Sì, è possibile ripetere l'intervento anche se le aderenze legate alla pregressa chirurgia possono aumentare il rischio di complicanze chirurgiche.
Quali sono i tempi di recupero dopo l'intervento?
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La ripresa è dipendente dal tipo di approccio chirurgico eseguito ed è particolarmente rapida in caso di approccio mini-invasivo laparoscopico o laparoscopico robot-assistito. Già nell'arco di pochi giorni il paziente acquisisce piena autonomia e nell'arco di 15 giorni circa il soggetto può tornare alle normali attività quotidiane e lavorative.
Quali sono pazienti che non possono accedere al trattamento robotico?
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Tutti i pazienti possono beneficiare dell'approccio robotico salvo rari casi di pregressa estesa chirurgia addominale sia transperitoneale che retroperitoneale o casi di pazienti con controindicazioni anestesiologiche al mantenimento del pneumoperitoneo.